Il rodaggio
Il
rodaggio di una moto nuova è molto importante per mettere
la nostra dueruote in condizione di funzionare nel migliore
modo possibile. Il motivo è semplice: in una meccanica nuova,
anche se oggi le tolleranze di montaggio e la qualità di fabbricazione
sono molto più elevate che in passato, restano sempre delle
piccole imperfezioni destinate a scomparire dopo un certo
periodo necessario all'adattamento dei vari particolari. Per
questo è bene non dare retta a chi sostiene che le moto oggi
non hanno bisogno di rodaggio e attendere che ogni parte abbia
trovato la sistemazione definitiva e le migliori condizioni
di funzionamento. Tutti i manuali d'uso forniscono istruzioni
precise circa il periodo di rodaggio: in generale si tratta
di una velocità da non superare, nella marcia superiore, oppure
di un certo numero di giri invalicabile fino al raggiungimento
di un certo chilometraggio. Per completare il rodaggio sono
quasi sempre previsti tre gruppi di velocità via via crescenti.
Il principale inconveniente di questo metodo, che è quello
consigliato da tutti i costruttori, sta nel troppo rigido
frazionamento in stadi del rodaggio che porta bruscamente,
in coincidenza con un certo chilometraggio, a passare a regimi
più elevati senza che il motore si sia abituato in modo graduale.
Per questo è bene considerare le istruzioni dei costruttore
come un semplice schema di base: ogni tanto, per brevi tratti,
spingete la vostra moto a velocità superiori rispetto a quelle
suggerite. Da evitare assolutamente i lunghi percorsi in autostrada
a velocità costante. La circolazione in città è la situazione
migliore per un rodaggio a regola d'arte per le continue variazioni
di regime che impone. Non bisogna neppure trascurare che il
rodaggio riguarda non soltanto il motore, ma anche tutti gli
altri organi meccanici, dalle sospensioni al cambio.
da
51 itinerari in moto attraverso l'Italia, Mario Vicentini
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