Moto:
MOTO
GUZZI BREVA
MOTO
GUZZI BREVA V
750 i.e.
VENTO DI PASSIONE
Mary
è andata a provare per noi a Mandello la nuova Guzzi
Breva
La
“Breva” è il vento che soffia da sud sul
lago di Como e annuncia il bel tempo. Un nome che non poteva
esser di migliore auspicio. E pare che nella Casa di Mandello
oggi risplenda veramente un nuovo sole caldo e rassicurante.
La moto Guzzi ha attraversato il tempo e lasciato un segno
indelebile nella storia del motociclismo; ha saputo coniugare
tradizione e nuove tecnologie e ha dato vita ad una nuova
stirpe: La Guzzi Breva. Agilità, facilità di
guida, maneggevolezza e grande versatilità erano gli
obiettivi da raggiungere. Una moto per tutti, per i giovani,
per le donne, per chi alla velocità preferisce il divertimento
di curve e tornanti. Per chi ama godere anche del paesaggio
mentre attraversa i percorsi ricchi di emozioni che tutti
noi motociclisti conosciamo alla perfezione.
Ed è proprio in queste zone ricche di laghi e stradine
che si inerpicano vorticosamente su se stesse che ha preso
vita questo nuovo progetto: sono il suo habitat naturale,
curve strette e tornanti a gomito, dove la nuova nata in Casa
Guzzi riesce a dare il meglio di sé.
Il
Castello di Casiglio dove ci viene presentata la Breva è
la cornice ideale per cominciare ad apprezzare le linee sinuose
e muscolose di questa moto, definita un “entry level”
proprio per la facilità di guida che trasmette a qualunque
pilota. Guardiamo prima alcuni filmati: immagini del passato
si mescolano a quelle della nuova nata, emozionando anche
chi, come me, non ha l’età per ricordare l’antico
fasto della Casa di Mandello.
Ma, oltre al sapore del passato, vediamo la nuova tecnologia
che finalmente è diventata parte integrante della filosofia
costruttiva Guzzi: l’iniezione elettronica garantisce
un’erogazione più fluida e un maggior rendimento
in tutte le situazioni, nuovi pistoni e cilindri la rendono
maggiormente affidabile e la manutenzione diventa più
semplice anche grazie alla trasmissione a cardano. Inoltre,
vengono prodotti una serie di accessori che ne permetteranno
anche un uso turistico: borse laterali rigide antiurto e antigraffio,
una borsa da serbatoio dalla capienza di 12/15 litri, e un
robusto cavalletto centrale in acciaio fornito con il kit
di montaggio.
A Mandello ci dicono quali sono le aspettative su questa moto:
aprirsi ad un nuovo pubblico, più giovane, più
esigente, pur mantenendo il contatto con la tradizione che
contraddistingue la casa.
Fino
ad ora abbiamo contemplato e ammirato. Ho voglia di salire
in sella, di sentire il bicilindrico a V di 90° girare
corposo e lasciarmi cullare dall’erogazione rotonda
che ci hanno prospettato. Il pranzo al Castello di Casiglio
sa come tenere a bada la voglia di moto grazie ad un menu
ricco di sapori del luogo. Ma nello stomaco non riesco che
infilare a forza qualche boccone, sono troppo emozionata e
non vedo l’ora di infilarmi il casco e i guanti!
Finalmente
in sella! Mi viene data in prova la versione “lady”
con la sella più scavata per consentire un miglior
appoggio in manovra alle amazzoni che decideranno di acquistare
questa moto. Anche se le mie gambe sono sufficientemente lunghe
per guidare moto ben più alte, non posso fare a meno
di apprezzare questo accorgimento, che permette davvero di
sentirsi a proprio agio anche nelle manovre più imbarazzanti,
come inversioni di marcia in stradine strette e parcheggi
in condizioni fuori dal comune.
Sfiliamo per le strade pittoresche e i paesaggi mozzafiato
che costeggiano il lago.
Devo essere sincera: solitamente non mi trovo a mio agio con
le nude. E’ un genere di guida che non mi si addice.
Ma dopo alcune curve il feeling è immediato. La moto
è agile e leggera, i 182 Kg a secco sono ben distribuiti
e bilanciati, il motore è corposo e i 48 cv sono sufficienti
per assicurare un bel divertimento. Certo, la mia anima pistaiola
vorrebbe qualcosa in più, ma non siamo a Imola e nel
misto stretto questo “vento caldo” è davvero
entusiasmante! Anche con le marce più alte il motore
è sempre in tiro e pronto a scaricare a terra, in salita
rimbomba prepotente e il limitatore è sempre in agguato.
I
freni assicurano decelerazioni ottimali anche sull’asfalto
ancora freddo di metà marzo e la facilità di
inserimento in curva invoglia ad una guida un po’ più
racing: un po’ di pressione sulle pedane e un leggero
spostamento del “fondoschiena” in curva e il gioco
è fatto.
La ciclistica consente di reimpostare le traiettorie anche
se non si è scelta da subito quella ottimale, il bicilindrico
reagisce sempre con vigore e anche i piloti meno esperti possono
salire in sella alla Breva e gustarsi la guida fluida e facile
che trasmette da subito, come per magia.
Fatto ritorno al Castello osservo la Breva 750 I.E. che si
riposa, ancora vogliosa di farci scoprire ogni lato di sé,
ma purtroppo il sole ha deciso che è ora di andare
a dormire, e non resta altro che lasciarla li, ferma e immobile,
mentre le cromature riflettono ancora le immagini di questa
giornata. A guardarla pare un cucciolo, di quelli con le zampe
grosse, che sai che cresceranno forti e imponenti. E lei è
un po’ così, massiccia e muscolosa, ma docile
da domare e sincera nel trasmettere emozioni.
Sul
tragitto per casa vorrei essere ancora in sella, come mi muoverei
agile in mezzo al traffico dell’ora di punta, a quest’ora
sarei già arrivata.
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