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MOTOCICLISTE
Yvette & Honda CBR 600 - Milano
Avevo 15 anni e sognavo la moto. Era il
simbolo della liberta', della leggerezza e della potenza insieme. Ma piu' che il motorino
non potevo avere, perche' i miei genitori ritenevano che la moto fosse troppo pericolosa.
Chissa' se l'avrebbero pensata cosi' se fossi stata un maschio?! Nonostante questo, prendo
la patente A a 16 anni, ma fatto sta che gli anni passano, la voglia di moto viene
appannata da altri interessi, altre incombenze.
Finche' non conosco Marco, ora mio marito, che e' motociclista da sempre. Riscopro cosi'
il piacere della moto, anche se da passeggera. La riscoperta e' cosi' piacevole che non
mollo la posizione di passeggera neppure durante la gravidanza: fino al settimo mese
andiamo in giro in moto, poi per questione di ingombro non ce la faccio proprio piu'.
La pupa appena nata assorbe tempo ed energie ed a questo punto mi viene un'idea geniale:
perche' non rispolverare la voglia di moto di quando ero ragazzina? Marco e' entusiasta di
questa mia idea ed e' anche piu' fiducioso di me nelle mie capacita' di pilota.
A settembre del 1999 decido che devo imparare a guidare la moto e comincio a guardarmi
intorno cercando la moto ideale per imparare e credo di averla identificata in una Honda
CB500... anche se il mio sogno quasi inconfessabile e' una fiammante e scattante CBR600.
Marco disapprova la mia scelta, sostenendo che la moto e' divertimento e che sono
perfettamente in grado di portare il CBR600. Per convincermi di questo, decide di attuare
un piano diabolico: in 6 lezioni saro' in grado di portare il VFR800 con lui come
passeggero in una destinazione a mia scelta e, a quel punto, potro' comprarmi il CBR600.
Io, ovviamente, ero scettica, ma mi sottopongo fiduciosa al suo training e... e' vero!
Alla sesta lezione guido il VFR di Marco fino a Pavia con lui come passeggero (cosa non
fanno gli uomini per amore!).
A novembre ho trovato una bellissima CBR600 rosso/viola del '93, splendidamente tenuta e
me ne innamoro. E' lei: la mia moto! Finalmente ho avverato il sogno (Grazie a Marco che
ha creduto in me piu' di quanto facessi io stessa)
P.S.: le due soddisfazioni piu' grandi che mi sono tolta fino ad adesso sono: l'aver
imparato a mettere la moto sul cavalletto centrale e l'aver imparato a percorrere la
temutissima rampa dei box. Il prossimo traguardo sara' imparare a piegare (non solo le
camicie).
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