STORIE
CARE AMICHE MOTOCICLISTE
Care
le mie motocicliste,
non voglio farla lunga né disturbarvi troppo con una
mail autoreferenziale, però sento il dovere di ringraziarvi,
per quello che siete, quello che dite e quello che rappresentate.
Sono Guido Meda, il telecronista del motomondiale di Italia1,
ma sono soprattutto marito di una splendida moglie e papà
di due bambine incredibili, perché ancora non riesco
a credere alla gioia che mi danno. Ringrazio le mie donne,
le donne che condividono con me la grande passione per la
moto, ma ringrazio le donne in generale, per la forza l'affetto,
la solidarietà e la grazia con cui mi hanno aiutato
a superare (ormai al 60% direi) un inverno difficilissimo.
Causa moto, causa botto in moto, il 10 novembre sono diventato
un politraumatizzato, con fratture in tutto il corpo. Operato
d'urgenza riempito di chiodi, placche e viti, scoraggiato,
demoralizzato e umiliato da un momento con l'altro. Io che
in moto ero caduto tante volte, io che in moto mi sentivo
indistruttibile... mi sono distrutto. Nelle "mie"
donne ho visto l'alba, ho ritrovato il gusto di fare il bambino,
di prendere per le corna un toro assai potente e ridurlo all'impotenza.
Guarisco, giorno dopo giorno, le prendo in braccio e le le
braccia tengono, cammino un po' zoppo tenedole per mano, ma
le gambe adesso mi sostengono... Bello no? E loro mi sono
sempre accanto! Troppo bello. Tra poco si ricomincia e per
molti sarà passato soltanto un inverno. Avrò
paura di nuovo davanti al microfono stavolta, lo so. Durerà
5 minuti e poi, grazie alle donne, sarà tutto alle
spalle. Sono felice che esistiate e che mi abbiate dedicato
uno dei vostri pensieri, in attesa di fare due coccole a quell'ultima
donna che ancora non sono tornato ad accarezzare, ma che mi
aspetta fiduciosa - ne sono certo - nel box.
Un bacio grande a tutte voi se lo volete e grazie di cuore,
Guido Meda
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